martedì 4 settembre 2012

EMERGENZA IDRICA: LE SCUSE DI ACQUALATINA






IL 9 agosto l’ingegner Ennio Cima ha
rinviato le ferie perché era ormai chiaro
che l’acqua erogata dalla sorgente Capodacqua di Spigno Saturnia non sarebbe
bastata ed erano a rischio le vacanze di
almeno quindicimila persone sulla costa
più meridionale della provincia di Latina. «Tasso di piovosità bassissimo, presenze in aumento e una dispersione in
rete che non ha mai promesso nulla di
buono, da quando siamo arrivati nel
2003, perciò è successo quello che è
successo. Ma ci tengo a dire che abbiamo
fatto il possibile per limitare i
disagi, quando accadono queste cose è una sconfitta anche
per noi che ci lavoriamo. Ciò
che non si può accettare è il
fatto che ci sono state tante,
troppe, strumentalizzazioni e
lo dico pur ammettendo che
probabilmente si doveva intervenire un po’ prima sulla
rete di distribuzione».
Cosa dice adesso alle casalinghe di Castelforte?
«Intanto mi scuso per il disagio. Però ricordo loro che da
quando c’è Acqualatina hanno smesso di riempire vasche
e secchi come succedeva fino
al 2004 ogni estate a prescindere dal tasso di siccità. In
questi anni abbiamo fatto tanto. Ma il fatto è che... abbiamo
cercato pure di non danneggiare il turismo e di non tagliare sulla costa; su questo sono
stati abbastanza chiari anche i
sindaci durante la riunione
che si è tenuta a Formia in quei
giorni. Purtroppo bisognava
fare delle scelte, su 55mila
utenze abbiamo agito con
chiusure notturne sul 13% e le
zone collinari chiaramente sono state
penalizzate».
Dunque ai turisti che pure hanno
subito il problema dice che si è fatto
del tutto per essere ospitali? Come
volevano i sindaci...
«Anche a loro dico che abbiamo cercato
di limitare al massimo i disagi. Il turismo
è un elemento molto importante in questa provincia».
«Riconosca qualche errore. E questa
storia vi ha insegnato qualcosa?»
«Tutte e due le cose. Abbiamo capito che
gli interventi sulla rete contro le dispersioni idriche erano una priorità maggiore
di quanto fosse stata valutata. Cioè: noi
sapevamo che bisognava intervenire
contro le dispersioni, il caso del sud
pontino è nel piano degli investimenti ma
l’ultimo rinvio è legato all’e m e rg e n z a
arsenico che ha assorbito gran parte di
quell’investimento. Ora non si può più
rinviare. E poi c’è anche un’altra verità
da dire...»
Quale?
«Il sud pontino era proprio indietro con
gli investimenti. Noi di Acqualatina appena iniziata la gestione abbiamo dato
priorità alla depurazione lì. Era il vero
punto dolente. Stavamo pieni di denunce. L’intero tratto tra la stazione dei
carabinieri di Formia e il porto di Gaeta
era senza allaccio, scaricavano tutti direttamente al mare, la rete del lungomare
di Vindicio era letteralmente inutile, la
zona a ridosso della villa comunale di
Formia era un disastro. Ma qualcuno si
ricorda come stava il mare di Formia fino
a tre anni fa? Adesso anche Goletta
Verde ci ha detto che l’acqua a Vindicio
è buona. Go-le-tta- Ver-de, gli ambientalisti! Abbiamo privilegiato la depurazione, anche se sapevamo che c’è un bubbone pure sulla sorgente di Capodacqua».
Che vuol dire «bubbone»?
«Diciamo le cose come stanno: Capodacqua produce in regime di sicurezza
dai 450 ai 500 litri/secondo di acqua,
l’esigenza in quella zona è di 590-600
litri secondo. I conti non tornano no? Ci
mancano 150 litri-secondo e noi li dobbiamo trovare. Fino a oggi si era pensato
di andarli a prendere da qualche altra
parte, invece no, dobbiamo eliminare le
dispersioni fisiche nella rete. Poi guardi:
quella sorgente è stata pensata male proprio sul piano dell’emungimento, abbiamo investito 3,6 milioni di euro per
cominciare a rifondarla ma mica possiamo cancellare tutto e rifare ogni cosa
daccapo?! Quella sorgente ha problemi
sia di emungimento che di torbidità,
molto è stato già fatto ma bisogna intervenire ancora e lo stiamo facendo con
l’aiuto dell’Università. Captiamo acqua
in sicurezza, se vai troppo giù ti trovi alle
prese con la torbidità. Abbiamo eliminato la dispersione alla base ma non è
s u ffi c i e n t e » .
Se se la sente può anche ammettere
che i sindaci influenzano le scelte relative agli investimenti della società?
«Non si può negare che ognuno chiede
qualcosa per il suo territorio, ma noi
litighiamo ogni giorno con i sindaci per
rispettare le priorità. Quando abbiamo
detto che bisognava agire sulla depurazione è stata una lotta, ma chi rispondeva
penalmente dei depuratori? Noi. E allora... Devo dire che molti collaborano a
prescindere dal colore politico però quello che ci preme come società è ribadire
che i problemi di questa estate sono
derivati essenzialmente da condizioni
meteo straordinarie. Prendiamo il ‘buo -
no’ di ciò che è successo e mettiamo al
primo posto il riassetto della rete nel sud
pontino ma non si può dimenticare che in
quella parte del territorio le infrastrutture
idriche e di depurazione che abbiano
ereditato erano messe molto, molto male. Questo va detto altrimenti si omette
un parte della verità storica».

Nessun commento:

Posta un commento