martedì 25 settembre 2012

MOMENTI DI TENSIONE ALL'EVOTAPE.





MOMENTI di grande tensione
ieri allo stabilimento Evotape di
Santi Cosma e Damiano, dove è
stato necessario l'intervento di
carabinieri e polizia per calmare
gli animi dei lavoratori, amareggiati ed arrabbiati per le visite
all'interno dello stabilimento da
parte di imprenditori, tecnici, interessati ai macchinari di un'azienda dichiarata fallita. Il momento più alto di tensione si è
registrato nel pomeriggio di ieri
quando l'auto sulla quale si trovavano l'ex amministratore delegato e il curatore fallimentare, ha
lasciato lo stabilimento, scortati
da polizia e carabinieri. Un gruppo di lavoratori, fermi nei pressi
del cancello principale, non ha
mancato di avvicinarsi all'auto
per manifestare la propria rabbia.
Pare che siano volate parole
grosse, con una persona che era
stata fermata dalle forze dell'ordine; ma alcuni amministratori di
Castelforte e Santi
Cosma e Damiano
presenti (Vincenzo
Petruccelli, Paolo
Ciorra, Giancarlo
Cardillo, Vincenzo
Gagliardi, Giuseppe
Saltarelli), sono intervenuti ed oltre a
cercare di raffreddare gli animi, hanno
chiesto alle forze
dell'ordine di desistere dal prendere
provvedimenti che
avrebbero inasprito
gli animi. E' stata
una giornata caratterizzata da molto nervosismo, a cominciare dal mattino, quando due
tecnici di una ditta esterna si sono
presentati ufficialmente per un
una valutazione dei macchinari.
«In verità - hanno detto alcuni
operai - volevano portare via delle attrezzature che sarebbero state già vendute, ma non l'abbiamo
consentito». E' chiaro che agli
operai non è andata giù questa
situazione , ma anche la presenza, nel pomeriggio, dell'ex amministratore delegato, di possibili imprenditori interessati ai macchinari e dello spiegamento di
forze dell'ordine. Il sindacalista
della Cgil, Pasquale Olivella, che
è anche presidente della cooperativa Manucoop, che intende rilevare il ramo d'azienda della Evotape, ha spiegato che la stessa
cooperativa ha presentato una
proposta di prelazione. «Per statuto - ha detto - la Manucoop,
intende rilevare il ramo d'azienda
e non possiamo permettere che
imprenditori esterni vengono qui
e acquistano i macchinari a prezzi stracciati, per trasferirli in altri
continenti. Noi abbiamo presentato due richieste al giudice e al
curatore fallimentare, nelle quali
abbiamo chiesto il fitto del ramo
d'azienda, perchè vogliamo metterci in gioco ed inoltre abbiamo
un imprenditore che si è detto
disponibile a sostenere il progetto. Aspettiamo che il giudice si
pronunci, prima di portare via dei
macchinari tra l'altro acquistati
con i soldi dei lavoratori». La
situazione si è infiammata nel
primo pomeriggio quando in fabbrica è giunto il curatore fallimentare e l'ex amministratore
delegato, che hanno poi visitato i
locali dove si trovano le apparecchiature. Al momento dell'uscita
c'è stata la protesta veemente dei
circa 50 operai che si trovavano
nel piazzale e che fanno parte
della nuovo cooperativa. A turno
presidieranno lo stabilimento,
per evitare che vengano portati
via i macchinari, mentre per lunedì prossimo è stato convocato
un tavolo istituzionale presso il
comune di Santi Cosma e Damiano, al quale, tra gli altri, è
stato invitato l'assess ore provinciale Silvio D'Arco.
Gianni Ciufo
Da latina oggi 25.9.12

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