venerdì 8 febbraio 2013

"LA NUOVA CHIESA NON SA DA FARE" LO DICE PONTECORVO! IL PARROCO RISPONDE CHE NON CI SONO ALTERNATIVE!







LA querelle relativa all'abbattimento e la
ricostruzione della chiesa Sant'Antonio di
Campomaggiore a Santi Cosma e Damiano
si arricchisce di un altro evento, caratterizzato dalla presentazione di un esposto da
parte dell'avvocato
Cosmo Damiano
Pontecorvo al comando di polizia locale ed inviato anche
alla magistratura.
Un'iniziativa adottata
dal legale sancosimese il quale, come è
noto, è contrario alla
demolizione della
chiesa, progetto invece portato avanti dalla chiesa, che ha anche a disposizione i
centomila euro per la
demolizione. E proprio per procedere all'abbattimento che il
parroco Giuseppe D'Agostino, aveva convocato alcune ditte locali per l'assegnazione
dell'incarico. «Io - ha detto l'avvocato Pontecorvo agli agenti della polizia locale di
Santi Cosma e Damiano che hanno raccolto
l'esposto - avrei voluto presenziare all'incontro convocato presso il salone parrocchiale della struttura della località di Santi
Cosma e Damiano, che aveva ad oggetto la
costruzione della nuova chiesa di Campomaggiore». Il parroco, però, mi ha invitato a
non presenziare all'incontro. Riferirò al magistrato competente, al superiore dell'Ordine trinitario di Roma, al cardinale Bagnasco,
presidente della Cei, a Papa Benedetto
XVI». Un'iniziativa che va a rendere ancora
più aspra la polemica in atto e che vede da
una parte la chiesa decisa a ricostruire una
struttura pericolante ed ora chiusa al culto e
dall'altra l'avvocato Pontecorvo e un gruppo
di cittadini che chiedono solo che l'immobile sacro di Campomaggiore chiesa venga
sottoposto a ristrutturazione. «C'è un verbale dei Vigili del
fuoco - ha detto l'avvocato Pontecorvo -
che rimarca la necessità di un intervento
di ristrutturazione e
non di abbattimento». Dal canto suo il
parroco Giuseppe
D'Agostino, spiega
«che la situazione
generale della chiesa
non consente alternative alla demolizione
e ricostruzione». La
vicenda ha visto protagonista anche il
Comune di Santi Cosma e Damiano, che,
come è noto, ha revocato il protocollo d'intesa che prevedeva l'abbattimento e la ricostruzione dell'edificio ecclesiastico, finanziato per il 75% con fondi della Cei e il resto
con le offerte dei fedeli. Una revoca decisa
per il mancato passaggio dei circa centomila
euro attraverso il Comune, ma destinati
dalla Provincia direttamente alla Chiesa.

da latina oggi del 7.2.13





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