domenica 17 febbraio 2013

CENTRALE DEL GARIGLIANO: SI MUOVONO LE AMMINISTRAZIONI! L'AVER ESPRESSO LA VOLONTà A COSTITUIRSI PARTE CIVILE NEL PROCEDIMENTO PENALE PRESSO LA PROCURA DI SANTA MARIA CAPUA A VETERE è IL PRIMO PASSO VERSO LA TUTELA DEGLI INTERESSI DELLA POPOLAZIONE LOCALE!






I Comuni del sud pontino
e Sel intervengono sulla
questione relativa all'inquinamento radioattivo
del fiume Garigliano. A
farsi portavoce delle iniziative delle Amministrazioni dell'estremo sud
pontino è Patrizia Gaetano, sindaco di Castelforte,
che a nome dei colleghi di
Santi Cosma e Damiano,
Vincenzo Di Siena, e di
Minturno, Paolo Graziano, ha ufficializzato che i
Comuni interessati hanno
già contattato l'avvocato
Luigi Di Mambro, penalista ed esperto di ambiente,
che si è detto disponibile a
portare avanti un'azione di
tutela a salvaguardia della
salute pubblica. «Tra le
prime iniziative ipotizzate
- ha detto Patrizia Gaetano
- ci sarà la costituzione
come parte offesa in merito al procedimento verso
la Sogin aperto dalla Procura di Santa Maria Capua
Vetere, a cui farà seguito
ogni altra utile e necessaria iniziativa adeguata alla
situazione.
Il Sel di Minturno, invece, attraverso il proprio
esponente Giovanni Mallozzi chiede che vengano
portate alla luce le responsabilità politiche. «I primi
risultati delle analisi effettuate dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale alla centrale
nucleare del Garigliano -
ha detto Giovanni Mallozzi - hanno dimostrato
quanto temevano, dopo
anni di assoluta mancanza
di trasparenza e di silenzio
da parte delle istituzioni;
ora comincia, tardivamente, ad emergere una verità
drammatica. Mentre la
magistratura continua nel
suo compito essenziale di
accertamento della verità,
Sel Minturno chiede che
emergano contestualmente le responsabilità politiche che hanno portato negli anni ad un sistema di
coperture istituzionali in
grado nascondere la gravità dei fatti in nome del
sistema dei ‘ristori’ milio -
nari. Noi tutti abbiamo
pagato le spese di queste
‘tangenti di Stato’, con le
quali è stato comprato il
silenzio delle istituzioni.
Siamo stati esposti per un
periodo di tempo difficile
da quantificare, a fonti di
inquinamento radioattivo
di cui solo ora veniamo
informati, con conseguenze incalcolabili sulla nostra salute e su quella delle
future generazioni» L'esponente del circolo Sel di
Minturno, guidato da Giuseppe D'Acunto, ha ribadito che è giunto il momento di conoscere tutta
la verità, ma soprattutto
chiede di sapere quali sono stati gli effetti della
dispersione degli inquinanti radioattivi nell'ambiente. «Vogliamo - ha
concluso Giovanni Mallozzi - che chi ha taciuto
per anni, paghi per le sue
colpe, vogliamo che chi
ha inquinato smetta di fare
affari con i nostri soldi e
sia condannato a bonificare le aree contaminate, vogliamo decidere del nostro futuro, vogliamo difendere la nostra salute e
quella delle future generazioni. E vogliamo farlo
prima che sia troppo tardi».

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