mercoledì 13 giugno 2012

LE LAMENTAZIONI DI FORTE!


In merito agli articoli apparsi su questo quotidiano negli ultimi

giorni, sento la necessità di fare qualche riflessione con l’inten -

to di fare chiarezza, anche perchè mio malgrado, sono stato

trascinato per i capelli in questa querelle. Sono nell’Udc da

circa quindici anni, dopo aver precedentemente militato nella

Democrazia Cristiana e con coerenza e senso di responsabilità,

ho dato il mio apporto, ho cercato di svolgere i dieci anni di

Sindaco a servizio del popolo, come se fosse una missione e non

un mestiere o un posto di comando.

Ho fatto tante campagne elettorali per il mio partito a tutti i

livelli, mettendoci il massimo impegno e ottenendo risultati

eccellenti, così come anche da voi riconosciuti (“una vera

macchina di voti”). Infatti anche nell’ultima campagna elettorale,

il mio contributo è stato determinante per la vittoria della

lista, risultando il primo degli eletti, raccogliendo circa 400

preferenze su 1.673 voti totali. La mia storia politica, coerente

e leale, si è caratterizzata anche per il senso di altruismo e di

rinunce. Volevano candidarmi a Sindaco già cinque anni prima

della mia discesa in campo, che mi ha visto ricoprire tale carica

negli anni 2002-2012, e non l’ho fatto per rispetto di chi c’era

prima di me. Dovevo essere nominato Vice presidente del

Nucleo Industriale di Gaeta, alternandomi

con l’amico Benedetto

Assaiante, ma, arrivato il

mio turno, i vertici del partito

mi chiedono di fare un passo

indietro per esigenze comunali

e regionali.

Ed arriviamo alle elezioni provinciali

del 2009, con una riunione

presso la biblioteca comunale

di Castelforte del gruppo

consiliare dell’Udc, formato

da nove consiglieri alla presenza

del Segretario provinciale senatore

Michele Forte, con

all’ordine del giorno la candidatura

al collegio provinciale contesa

da me e da Pasquale Fusco.

La mia candidatura era sostenuta

dall’intera lista civica e non

solo dall’Udc, che stavo guidando

come Sindaco, in quanto

avrebbero votato me come persona,

al di là dei partiti; situazione

per un politico, anche se

colomba e non falco, nè tantomeno

“spettro o corvo”, irripetibile!

Il Segretario provinciale

Michele Forte, decide di candidare Pasquale Fusco, assumendo

anche formale impegno, davanti a tutti, che Gianpiero Forte farà

l’assessore in Provincia alla scadenza del mandato sindacale.

Questa è la cronaca politica di come realmente sono andate le

cose. Ora se gli impegni presi si vogliono mantenere o disattendere,

non è di mia competenza. E’ però giunto il momento

anche per me e per i miei concittadini, di capire se io in questo

partito sono un problema o una risorsa così come, forse, ho

dimostrato in tutti questi anni, quando mi è stato chiesto tra

l’altro di portare avanti diverse problematiche importanti, come

quella della sanità, e di essere il portavoce della conferenza dei

sindaci. E’ giunto il momento di dare riposte ai concittadini e

all’intero comprensorio, se deve essere o meno rappresentato in

Provincia, perchè il consigliere provinciale lo avevamo eletto

nella persona di Pasquale Fusco, che poi ha fatto scelte e

valutazione diverse, ma che non possono vedere la nostra

collettività orfana di rappresentanza. Ce lo siamo meritato sul

campo, senza nulla togliere all’amico Gerardo Stefanelli o ad

altri amici di Aprilia, assessori nominati e non eletti dal popolo.

Il sottoscritto in ragione della sua storia politica, ha cercato di

dimostrare di non essere mai stato “un incubo o un carnefice”

nè tantomeno si è mai seduto a “banchetti” vari, anzi, ha fatto

sempre passi indietro, e questo in politica, purtroppo, è un

errore alla luce degli avvenimenti. Ed allora in questo quadro,

la domanda sorge spontanea: vale la pena continuare a fare

politica? Concludo questa mai lettera aperta, invitando anch’io,

tutti gli attori ad una “ventata di rispetto delle regole” e degli

accordi, a non calpestare il prossimo, perchè siamo alla deriva

proprio come nazione e non solo da un punto di vista politico,

ma anche sociale, non solo da un punto di vista economico, ma

anche morale. Per queste regioni, i cittadini, sono sempre più

sfiduciati e lontani dalle istituzioni, i giovani fuggono sempre

più dalla res pubblica.

(Gianpiero Forte

(Presidente del Consiglio Comunale di Castelforte))

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