mercoledì 17 aprile 2013

ANCORA ACQUALATINA AL CENTRO DELLE POLEMICHE: PROTESTANO I TERMALISTI DI SUIO









ACQUALATINA denunciata dall'imprenditore di Suio, Mario Ciorra, che sta portando
avanti una battaglia dopo che le sue strutture
termali sono state private dell'erogazione dell'acqua. Un'iniziativa adottata dall'ente idrico
che ha riguardato l'albergo Ciorra (proprio
durante la stagione scorsa) e poi l'Hotel Nuova
Suio. Un atteggiamento che, secondo Ciorra (che è anche presidente dell'associazione termalisti), fa da contraltare a quanto
invece ha fatto la tanto bistratta
Equitalia, i cui nuovi dirigenti
non solo hanno proceduto a riesaminare le pratiche, ma contestualmente hanno disposto un
bonifico di restituzione. La vicenda è nata per la contestazione
mossa al titolare delle due attività termali di Suio, che ha iniziato, tempo fa, un braccio di ferro
in merito a richieste per pagamenti di raccolta rifiuti, erario e
anche acqua. «Da una parte -ha
detto Mario Ciorra- Equitalia,
contro di cui si è scritto di tutto
e di più, sta responsabilmente
riesaminando i comportamenti
dei propri uffici a seguito degli
intervenuti nuovi cambiamenti della dirigenza
a livello regionale (dott. Migliaccio) e provinciale (dott. Angelucci). Dall’?altra parte, Acqualatina, sempre più irresponsabilmente, sta
accentuando il proprio illegittimo comportamento, portandolo al parossismo più assoluto,
abusando fino all?’inverosimile della propria
posizione dominante. La prima, come primo
atto riparatore, ha azzerato tutte le assurde
pretese nei confronti dell?’Hotel Terme Nuova Suio e dell’?Albergo Termale Ciorra, disponendo contestualmente a favore del primo
un bonifico di un certo importo, salvi gli esiti
del riesame. Con questo, verranno di sicuro
effettuati notevoli rimborsi ad entrambe le
società, non solo da Equitalia, ma anche e
soprattutto dai sedicenti creditori, già in parte
condannati da varie sentenze, per nulla ottemperate. La seconda, non contenta dell?erronea
ed illegittima sospensione dell?erogazione
dell’?acqua, non solo non consentita in casi
del genere, ma anche e soprattutto platealmente infondata (tanto da costringermi ad esporre
i relativi artifici all’autorità giudiziaria), è
arrivata a quello che in nessun paese, nemmeno in quelli del cosiddetto ?terzo mondo?, si
osa nemmeno immaginare. Acqualatina, per
ripristinare il flusso, pretende difatti addirittura che le società rilascino dichiarazione
dell’?esattezza delle pretese vantate nei loro
confronti! Siamo alla profanazione di diritti
fondamentali costituzionalmente garantiti! E?
come -ha concluso Mario Ciorra- se la stessa
dicesse ?a noi non interessa che le società
abbiano in corso contenziosi di natura civile e
penale nei nostri confronti, anche se basate su
documentazioni ineccepibili; se volete il ripristino dell’?erogazione dell?’acqua, non solo
dovete pagare (così come state facendo), ma
dovete anche dichiararvi colpevoli?»

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