mercoledì 7 marzo 2012

OMICIDIO PANDOLFO: LA DIFESA IPOTIZZA LA NON PREMEDITAZIONE


CHIEDE ai giudici del Tribunale del Riesame di Roma di rivalutare il quadro accusatorio circoscritto dagli inquirenti  che inda g a n o s u l l ’ o m i c i d i oFiore Pandolfo, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che nel formulare la sua richiesta ai giudici avrebbe evidenziato alcuni tratti che darebbero al quadro accusatorio un’altra connotazione. Secondo il legale la volontà omicida di Mirko Pasccale sarebbe da considerarsi non pre m e d i t a t a , quindi frutto di un gesto dettato dalla paura, pertanto non derivato da un progetto omicida. I giudici del Riesame nei prossimi giorni potrebbero dunque essere chiamati ad esprimersi in merito alla riformulazione del capo d’imputazione e quindi alla conseguente possibilità che il peso delle responsabilità di Pascale vengano quantomeno alleggerite. Ricordiamo che Fiore Pandolo è stato ucciso la sera di sabato 18 febbraio in via Vellota, una strada ai confini tra Santi Cosma e Damiano e Castelforte. Assassinato da 12 colpi di pistola esplosi dalla Smith e Wesson calibro 40 di Mirko Pascale, 23enne di Suio di Castelforte. Quest’ultimo si è costituito subito dopo l’accaduto. I due si sarebbero visti poco prima dell’omicidio in un capannone dove Pandolfo stava allestendo il carro per il carnevale e poi avrebbero litigato per gelosia. Qualche giorno dopo l’assassinio si è presentato presso il comando dei carabinieri di Formia un minorenne dicendo di essere stato sul luogo del delitto.

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