mercoledì 20 luglio 2011

San Cosma, la reazione alla nota inviata dall’avvocato Pontevorvo al Papa

Il consigliere Viccaro sulla necessità di ricostruire il luogo di culto:
«Chiesa inagibile»

IL futuro della chiesa di Sant’An tonio Abate a Campomaggiore, nel territorio comunale di Santi Cosma e Damiano, costituisce uno degli argomenti principali e non solo per i fedeli del luogo di culto.

La notizia dell’abbattimento e della ricostruzione della struttura ha provocato reazioni. Per tanti versi anche «inattese». Tra le altre quelle dell’avvocato Cosmo Damiano Pontecorvo che ha scelto di scrivere anche al Papa Benedetto XVI per evidenziare presunte oreali, incongruenze.

Ed è su questa presa di posizione che il con sigli ere comunale di San Cosma, G i u s e p p e Viccaro, presente all’in contro pubblicoche si è tenuto il 30 giugno scorso - insieme alla giunta, al sindaco Di Siena, al consigliere provinciale Taddeo - per

discutere delle sorti della chiesa e delle motivazioni che sono alla base della necessità di ricostruire ex novo la chiesa interviene. «Ho notato con piacere che - dice Viccaro - l’avvocato Pontecorvo ha presenziato all’incontro. Peccato però che le sue osservazioni non siano arrivate direttamente in quella sede quando è stata data la possibilità ai presenti di formulare le proprie domande ai tecnici». Il consigliere ribadisce in più occasioni  la sua totale mancanza di volontà di entrare in polemica con il legale, ma precisa anche come «il progetto di abbattimento e rifacimento di Sant’Antonio si rende indispensabile. Gli architetti Rossi e Lombardi - prosegue Viccaro - hanno illustrato anche con documentazione video intonaci  che stanno cedendo, lesioni alle travi, pareti deteriorate, mattoni di tufo precari e supporti a sostegno  di strutture portanti. Problemi che

rendono la chiesa inagibile. La spesa per gli interventi di ristrutturazione sarebbero di gran lunga superiori all’impegno economico per la ricostruzione. Se l’av vo c a t o Pontecorvo fosse rimasto al dibattito avrebbe visto che nessuno dei presenti ha manifestato perplessità di fronte alla necessità di procedere con la nuova opera. Tutti i partecipanti, alla luce di quanto

appreso nel corso dell’assemblea pubblica, si sono dimostrati d’accordo sulla necessità di procedere all’intervento di demolizione e ricostruzione. Nessuno ha manifestato alcuna perplessità perché ilproblema è risultato evidente atutti».

Con l’occasione il consigliere comunale ha espresso «solidarietà a padre Giuseppe che sta facendo fronte a tante difficoltà per riuscire a garantire una chiesa adeguata alla comunità».

F. D. N.

(da LATINA OGGI 20.7.11)

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