Promozioni
“pilotate” alla
Pisana?
La Corte dei conti
indaga
sulle nomine di tre
manager,
Ronghi, Zoroddu e Marra, avvenute,
parrebbe,
senza i titoli
previsti
dalle leggi e i
requisiti
richiesti. E il
procuratore
regionale della Corte dei
conti
del Lazio ha
aperto
un’inchiesta
sui
vertici della Pisana che sarebbero
stati
nominati dalla
Polverini
senza i titoli
pr
ev is ti
d a l
l e
l
eg g i .
Nel
mirino della giustizia
contabile
ci sono almeno tre
nomine
che riguardano il
segretario
generale della
Giunta,
Salvatore Ronghi, il
capo
ufficio gabinetto del
presidente
regionale, Giovanni Zoroddu, e il direttore
della
direzione regionale
personale,
demanio e patrimonio, Raffaele Marra.
Secondo
l’articolo 10 del
regolamento
regionale
1/2002,
per diventare dirigenti regionali bisogna avere particolari requ isit i,
come
la
laurea,
e
una
passata esperienza di
dirigente
nel
settore pubblico o
in
quello
pr ivat o.
N
e s s u n
o
dei
tre avrebbe questi requisiti. Ronghi, a quanto
pare,
è tra i tre
personaggi
il più esposto
con
120 mila euro all’anno.
M
ad attirare l’attenzione
del
procuratore è la mancanza di una laurea, il requisito minimo previsto dalle
leggi
e dai regolamenti regionali per accedere a una
qualifica
dirigenziale in Regione.
Nel
curriculum vitae, il
segretario
generale della
Giunta
regionale del Lazio,
Ronghi,
alla voce istruzione
e
formazione, dichiara di
aver
conseguito la «maturità
in
un istituto tecnico commerciale». Assunto nel
1975
a seguito di concorso
pubblico
a tempo indeterminato dall’Azienda trasporti e mobilità di Napoli,
ex
Atan, vanta una unica
esperienza
dirigenziale avvenuta due anni prima, nel
1973,
quando aveva appena
20
anni. Dice infatti di essere stato «dirigente della società Ro. An di Melito
con
responsabilità
della gestione delle risorse umane». Gli
altri
titoli presentati da Ronghi sono da una parte elettivi, per la sua esperienza
di
consigliere
regionale della
Campania.
E dall’altra sindacali, per la sua militanza
nel
sindacato Ugl del quale
la
stessa Polverini è stata
segretaria
generale prima di
diventare
governatrice del
Lazio.
Quindi, non sono
quelli
previsti dalla normativa regionale. Lo stesso vale per Zoroddu, laureato, ma
senza
aver mai fatto il dirigente nel privato o nel pubblico. Unico “merito”, anche
in questo caso, la sua
lunga
militanza, fin dal
1994,
nel sindacato della
Polverini.
Per Marra, ex ufficiale della Gdf, ex capo
dipartimento
casa della
Giunta
Alemanno, il discorso è più complesso. Nonostante quattro lauree e un
curriculum
di 12 pagine,
secondo
la commissione
che
ha esaminato i titoli dei
22
candidati esterni (i 180
dirigenti
regionali erano
stati
messi fuori gioco da un
cavillo
del bando), quindici
concorrenti
avevano requisiti migliori. Marra non aveva alcuna «capacità specifica relativa
alle competenze
proprie
della struttura da
assegnare»
(direzione Personale), come «l’esperienza
di
gestione delle risorse
umane»
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