sabato 27 ottobre 2012

L'AMMINISTRAZIONE DI MINTURNO ESPRIME LA FERMA VOLONTA' DI FAR RIMANERE GLI UFFICI DEL GIUDICE DI PACE NEL PROPRIO TERRITORIO.





L'UFFICIO del giudice di
pace deve rimanere a Minturno. Questa è la volontà
dell'Amministrazione comunale, che potendo contare su propri locali, potrebbe mantenere nella ex
pretura un ufficio che ha
un'ingente mole di lavoro.
Della vicenda si sta occupando in prima persona
Mino Bembo, delegato al
contenzioso dell'Amministrazione Graziano, che ha
convocato per questa mattina alle dieci una riunione
di tutti gli avvocati dell'estremo sud pontino. Una
seduta che avrà inizio alle
dieci all'interno dell'aula
consiliare e che intende
coinvolgere nell'iniziativa
anche i legali che abitualmente gravitano sull'ufficio di via Luigi Cadorna.
«La nostra volontà -ha affermato Mino Bembo- è
quella di cercare in ogni
modo di rimanere aperti e
per questo abbiamo chiesto
al funzionario responsabile
della contabilità comunale,
che ha dato la sua massima
disponibilità, di verificare
con controlli contabili, a
quanto ammontano le spese che si dovrà sobbarcare
il Comune. Circa il personale abbiamo avviato una
procedura di mobilità interna, chiedendo ai nostri
impiegati chi fosse disposto a trasferirsi negli uffici
del giudice di pace. Una
richiesta senza alcun impegno, ma alla quale hanno
già risposto quindici dipendenti. Intanto stamattina ci
incontreremo con i colleghi -ha concluso l'avvocato
Bembo- per avere anche un
sostegno da parte della categoria». Nei giorni scorsi
c'è stato un incontro anche
con alcuni Comuni viciniori che fanno capo al giudice di pace di Minturno, i
quali avrebbero fatto intendere che non hanno quella
disponibilità di cassa per
poter contribuire al mantenimento in vita dell'ufficio
di Minturno.

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