mercoledì 10 ottobre 2012

CRISI A CASTELFORTE: SI CERCA UNA VIA DI USCITA




QUELLA che doveva essere la «resa dei conti» per
ora si è trasformata in colpi «a salve». Così potrebbe
essere sintetizzata la situazione politica a Castelforte, dopo lo «tsunami» della settimana scorsa, quando
in consiglio comunale, l'attuale presidente dell'Udc,
Gianpiero Forte, criticò la collega di partito e sindaco della città Patrizia Gaetano, sul modo di amministrare. Una presa di posizione che portò il primo
cittadino a sospendere il consiglio e a dichiarare che
le strade tra la maggioranza e l'ex sindaco Gianpiero
Forte si sarebbero divise. Dunque già si ipotizzava il
nome del sostituto di Forte, che doveva essere
sfiduciato nel prossimo consiglio comunale, e della
«uscita» dall'Udc dello stesso presidente dell'assise
civica. Invece lunedì è stata una giornata frenetica,
con Gianpiero Forte che si è incontrato con l'assessore regionale della Vela Aldo Forte, al quale ha
spiegato le sue posizioni. La sera c'è stato poi
l'incontro di maggioranza, al quale non ha partecipato lo stesso Gianpiero Forte, nei confronti del quale
non è arrivata l'annunciata sfiducia. Nel raggruppamento di maggioranza più di qualcuno non è rimasto
convinto circa un eventuale «esonero» di Gianpiero
Forte, anche perchè portare avanti un'amministrazione con una maggioranza risicata non è consigliabile, soprattutto a cinque mesi dai risultati elettorali.
Cosa succederà ora è difficile dirlo, anche perchè
non arrivano «segni di vita politici», in quanto ieri
Castelforte si è distinta per l'assordante silenzio.
Qualcuno si attendeva le dimissioni di Forte da
presidente del consiglio, che, secondo radio Castelforte, non arriveranno. Qualche altro si attendeva un
documento di sfiducia con Forte sollevato da presidente del consiglio, con conseguente passaggio all'opposizione e uscita dall'Udc. Una decisione che,
alla luce dei consensi ricevuti personali ricevuti da
Forte nel maggio scorso (secondo degli eletti dopo
Cardillo e primo della sua lista), avrebbe provocato
troppi «feriti». E alla vigilia di altri appuntamenti
elettorali la cosa non sarebbe conveniente.

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